Ci piacerebbe creare gruppi di
supporto, lui può condividere la sua esperienza mentre lo affianco - come già sto facendo da 5 anni - come terapeuta. Chissà, affidiamo Lassù. Noi ci crediamo.
Ognuno
poi ha il proprio sentiero, il pathwork: la musica, il respiro, il
camminare, magari la famiglia.. come te. Un bacino a Marco e Giulia
anche se non li conosco personalmente. Ma è stato bello conoscere il
loro papà…
Ed ecco un nuovo capitolo delle nostre avventure. Stasera Mauro parte per Israele… sono un po' in pensiero.
Per noi questo progetto è un po' come un figlio.
Come un figlio, come dice Gibran Kalil Gibran, che viaggi oltre a noi!
«I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa.
Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi. E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.
Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime. Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi. Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L’Arciere vede il bersaglio sul percorso dell’infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.
Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell’Arciere.
Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l’arco che sta saldo».
(da: “The Prophet” di Khalil Gibran – Knopf – traduzione dall’inglese di G. Carro © 2005)
Un BRAVI! per la vostra iniziativa e tanti auguri di Buon Cammino!
RispondiEliminaCarissimi +Alberto Abba e Pasqualina grazie davvero di 💗 ci vediamo alla Mondadori l'8 alle 17
Elimina